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Ladinia
Ladinia
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Economia & società
Mass media
Istituzioni e associazioni
Scuola
Tripartizione: realtà diverse
Applicazione della lingua
Economia & società

Per secoli l'economia e lo stile di vita dei Ladini era dominato dall'agricoltura. Le vali ladine erano povere, l'artigianato è nato dalla necessità di disporre di fonti di guadagno aggiuntive.

Oggi l'immagine delle valli ladine è dominata dal turismo.
Agricoltura e artigianato però continuano ad esercitare un'importanza fondamentale, pur collocandosi al di fuori dei tradizionali itinerari turistici ed essendo così meno visibili. L'agricoltura quale unica fonte di sostentamento, generalmente non è sufficiente: i contadini che non hanno un secondo lavoro sono rari.
Il turismo ha causato profondi cambiamenti nella struttura sociale. Le stagioni ("sajuns") sono quelle turistiche. Lo stile di vita tradizionale legato al mondo agricolo è in via di scomparsa.visibili.

Un'arma a doppio taglio
La Ladinia è nota soprattutto grazie al turismo. Le Dolomiti con le loro località, gli impianti di risalita, le piste del Dolomiti Superski, gli eleganti e rinomati ristoranti costituiscono l'insegna dell'economia locale - cosa che si rispecchia nei luoghi comuni dei vicini. E' ampiamente diffusa l'idea che tutti Ladini possiedano un hotel, siano ricchi e così via di seguito.

Il turismo iniziò circa 100 anni fa; alcune località dolomitiche divennero luoghi di villeggiatura estiva per pochi privilegiati. Prese piede uno sviluppo edilizio che portò alla costruzione di alberghi di dimensioni imponenti e in uno stile cittadino ed elegante.
Il quadro dei paesi inizia a cambiare in maniera radicale.
Nel secondo dopoguerra, il diffuso benessere materiale determina una ripresa del turismo. Il turismo si trasforma in turismo di massa. I Ladini sono stati i pionieri del turismo invernale; le valli confinanti hanno tratto profitto da questi sviluppi.

Il turismo viene criticato:

  • esso porta alla svendita di appartamenti che vengono occupati poche settimane all'anno. Fuori stagione vi sono "paesi fantasma". Lo scenario paesaggistico è mutato, è spesso dominato da hotels imponenti (spesso costruiti in uno stile pseudoalpino);
  • la tradizione culturale, gli usi, i costumi vegono offerti come attrazione turistica - si tratta di una commercializzazione e di una falsificazione:
  • l'afflusso di forza-lavoro sprigionato dal turismo ha portato nei Grigioni alla germanizzazione di interi paesi (S. Moritz/San Murezzan). A Cortina, a causa dell'immigrazione (soprattutto a partire dalle Olimpiadi invernali del 1956 che hanno reso la località famosa a livello internazionale) i Ladini sono in minoranza;
  • il ritmo di vita viene scandito dal turismo, le tradizioni ed i costumi sono esposti al rischio di scomparire.
Il turismo presenta anche indubbi vantaggi:
  • il turismo porta benessere economico, i Ladini non sono costretti ad emigrare. Anche l'artigianato, l'edilizia, il commercio vivono grazie al turismo, che così contribuisce alla sopravvivenza del popolo;
  • il turismo contribuisce a diffondere oltre i confini regionali le conoscenze sull'esistenza del Ladino: molte persone provenienti da diverse parti dell'Europa sanno del Ladino grazie alle loro ferie trascorse in loco. Le scuole ed i media generalmente non se ne occupano;
  • grazie al turismo la Ladinia è più forte. Al benessere economico si è accompagnato un rafforzamento notevole della coscienza ladina, fatto che ha ripercussioni a livello culturale e politico. I Ladini valorizzano di più attenti la loro autonomia. I Ladini non vengono più considerati dai vicini come inferiori (al posto del disprezzo di prima è subentrata sovente l'invidia).

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Mass media


La Usc di Ladins

La "Usc di Ladins" (La voce dei Ladini) è l'unico dei mass media che, superando la tripartizione fascista, coinvolge tutti i Ladini delle Dolomiti. Viene edito dalla Union Generela di Ladins dla Dolomites. Si finanzia con pubblicità, contributi pubblici, abbonamenti e sponsor.

Il periodico è stato fondato nel 1949 come "Nos Ladins" (Noi Ladini). Nel corso della sua difficile storia, la Usc di Ladins è stata frequentemente attaccata (soprattutto da esponenti politici della maggioranza che nemmeno capiscono il ladino), è stato chiesto alla "Usc" esplicitamente di non scrivere su politica come condizione per finanziamenti pubblici: censura tematica per i mass media ladini?

RAI ladina

Rai, sede di Bolzano: trasmissioni in lingua ladina

Radiofonia:

giornaliero (esclusa la domenica)
13.30-13.50 Notiziario
13.50-14.05 "La copa dal cafè" (generale, cultura)
19.00-19.05 Notiziario
19.05-19.30 Programmi culturali

Domenica:
12.30-12.45 Notiziario
12.45-13.00 La copa dal cafè

Televisione:
giornaliero
19.55-19.59'30 Ttrail

ogni giovedì
20.30-20.40
Paladina (cultura, generale)

ogni ultimo giovedì del mese:
altri 30 minuti (cultura/attualità)

Inserti ladini in mass media degli altri gruppi
  • Alto Adige (ogni martedì, una pagina)
  • Dolomiten (martedì e giovedì e sabato)
  • Radio Gherdëina (stazione radiofonica privata, trasmette nelle lingue tedesco e ladino).
  • Radio Studio Record (stazione radiofonica privata, trasmette nelle lingue italiano e ladino).

Svantaggi dei mass media ladini:
  • non c'è possibilità di importazione, tutto deve essere prodotto sul posto
  • c'è un mercato troppo ridotto per garantire il finanziamento tramite vendite e pubblicità. Non esiste nessuna correzione legislativa per questo svantaggio
  • non ci sono notizie ladine da agenzie (c'è sempre bisogno di tradurre), inoltre ci sono pochissime notizie da agenzie che riguardano il mondo ladino
  • non esiste nessuna legge per il sostegno specifico ai mass media ladini. Le norme esistenti sono generiche e non tengono conto della particolarità ladina di lingua minore.
Grigioni
La quotidiana (quotidiano, interamente romancio)
Radio Rumantsch: 14 ore al giorno in romancio
Televisiun Rumantscha: telegiornale "Telesguard", da lunedì a venerdì 18.45-18.55, nonché programmi culturali la domenica diversi giornali regionali, Radio Piz Corvatsch e Radio Grischa (emittenti private bilingui)
Inoltre nel Canton dei Grigioni esiste una Agenzia notiziaria romancia
Agentura da novitats Rumantascha, ANR

Friuli
Radio onde furlane (emittente privata)
La Patrie dal Friûl (mensile)
La vita cattolica (settimanale, con piccole parti in friulano)
Int furlane (trimestrale friulano)

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Principali associazioni ed istituzioni

Union Generela di Ladins dles Dolomites
È l'organizzazione federativa delle unioni ladine nelle Dolomiti. Non ha dipendenti (i mezzi finanziari non sono sufficienti). Gran parte della cultura ladina viene prodotta sulla base del volontariato.

Nel Canton dei Grigioni la Lia Rumantscha come organizzazione federativa è riconosciuta a livello politico, nelle Dolomiti invece la Union Generela dalle amministrazioni provinciali non viene riconosciuta come interlocutore: vige la mentalità della tripartizione. La Union Generela è l’editrice dell'unico print-medium (settimanale) ladino, la "Usc di Ladins". Inoltre ha messo in piedi la popolarissima "Ladinia-Tour", il rock-festival ladino.

La Union Generela di Ladins dles Dolomites è l’unica associazione che supera i confini della tripartizione voluta da Benito Mussolini e perciò incontra l’astio della Südtiroler Volkspartei, che sin dall’inizio pratica nei suoi confronti una politica di emarginazione se non di criminalizzazione. Una spinta pubblicistica per questa emarginazione - e a sostegno della tripartizione – viene da anni dal quotidiano di lingua tedesca “Dolomiten”.


Comunanza ladina a Bulsan
È l'unione culturale dei Ladini a Bolzano. Attività: Convegni e conferenze, corsi di ladino, concerti, viaggi di cultura.

Istitut Cultural Ladin "Majon di Fascegn"
l'Istituto Culturale per i Ladini fassani è stata la prima istituzione culturale ladina indipendente. Della sua attività fanno parte la ricerca linguistica, storica e culturale ladina, l'edizione di libri e della rivista specializzata "Mondo ladino".

Istitut Cultural Ladin "Micurà de Rü"
Istituto di Cultura per i Ladini della provincia di Bolzano, con compiti analoghi a quello di Fascia. Editore di libri (storia, letteratura, traduzioni di letteratura straniera, come p.e. "Il piccolo principe") nonché della rivista specializzata "Ladinia".

Intendenza ladina
L'Intendenza alle scuole delle valli ladine amministra le scuole di questo territorio.

Istitut Pedagogich Ladin

L'Istituto Pedagogico ha il compito di formazione degli insegnanti e della preparazione di material didattico specifico per le scuole delle valli ladine.

Museum ladin Ciastel de Tor
Museo provinciale ladino a San Martin de Tor (San Martino in Badia)

Consulta ladina (Comune di Bolzano)
La Consulta amministra le esigenze della comunità ladina a Bolzano. Inoltre organizza eventi culturali.

Canton dei Grigioni: Lia Rumantscha
Fondata il 26 ottobre 1919: Organizzazione federativa di tutte le unioni culturali e linguistiche romance. Istituzione senza fini di lucro, apolitica e sopraconfessionale.
Fini: Sostegno alla lingua e cultura romancia, incentivazione del romancio nelle famiglie, scuole, nella chiesa e nella vita pubblica. La Lia Rumantscha viene finanziata da contributi della mano pubblica (Federazione, Cantone), vendita libri, traduzioni ecc., sostegno da parte di organizzazione e fondazioni pubbliche e private.
La Lia Rumantscha ha 15 dipendenti.
La Lia Rumantscah è responsabile dell'elaborazione e dell'applicazione della lingua scritta Rumantsch Grischun. E' attiva nel campo editoriale: Dizionari, grammatiche, materiali d'insegnamento della lingua, antologie, terminologie specifiche, libri per bambini, Comics, compact disc, letteratura da intrattenimento.
Musica e canto: Mediazione di brani di compositori romanci a cori interessati.

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Scuola


"L'intero XX secolo in queste due valli è stato contrassegnato dai tentativi di assimilazione monoculturale". (Roland Verra, Intendente delle scuole ladine)

I ladini a scuola non imparano la propria lingua. Con una o due ore alla settimana non s'impara nessuna lingua al mondo!

Sudtirolo: Scuola paritetica
Nella prima classe elementare l'insegnamento avviene in italiano e ladino oppure in tedesco e ladino. Nelle altri classi delle scuole d'obbligo delle valli ladine metà delle materie viene insegnata in italiano, l'altra metà in tedesco.
Al ladino è stato riservato un angoletto: Nelle scuole d'obbligo sono due ore settimanali, nelle scuole superiori una sola.

Il regolamento paritetico vale soltanto per le scuole nelle valli ladine. Fuori dalle valli ladine non c'è nessuna possibilità di imparare il ladino. Diversi tipi di scuola superiore non ci sono nelle valli ladine. In queste scuole ai Ladini dunque è negata la possibilità di imparare la propria lingua.

Con l'aumento della scuola d'obbligo a 9 anni molti Ladini devono frequentare l'ultimo anno fuori dalle valli ladine. Così nemmeno nella scuola d'obbligo c'è il minimo d'insegnamento della lingua madre.

Come lingua d'insegnamento i ladino non viene usato - questo lo impedisce lo Statuto d'autonomia (art. 19). Lo Statuto, che dovrebbe sancire i diritti della minoranza dunque, al contrario, impedisce il diritto all'insegnamento della lingua madre.

Lo Statuto di autonomia non sempre viene rispettato: La provincia stessa gestisce a Picolin una scuola professionale che non rispetta l'art. 19: la scuola è puramente tedesca, dunque antiminoritaria e anticostituzionale.

Provincia di Trento
Il ladino è ammesso nelle scuole sia quale materia sia quale lingua d'insegnamento (dal 1993). Nella pratica l'insegnamento è limitato ad un'ora settimanale di lingua e una o due di materie in lingua ladina.

Provincia di Belluno
Non c'è alcun insegnamento del ladino.

Le conseguenze della mancanza di insegnamento della lingua madre sono evidenti: molti Ladini parlano una lingua che in grammatica e vocabolario è fortemente corrosa dal tedesco o dall'italiano. E' una corrosione che minaccia l'esistenza stessa del ladino, e ciò dimostra che la mancanza d'insegnamento porta all'assimilazione della minoranza.

Friuli
Nessun insegnamento della lingua madre.

Esempio grigionese
Nel Canton dei Grigioni sono i comuni a determinare la lingua amministrativa e d'insegnamento nelle scuole. 85 comuni del territorio tradizionale romancio hanno una scuola elementare romancia, 16 una scuola tedesca con romancio come prima lingua straniera.

Scuola elementare romancia: Insegnamento in romancio, tedesco dalla 4a classe (4 - 6 lezioni settimanali).

Scuola tedesca con romancio come prima lingua straniera (2 lezioni settimanali).

Samedan: Scuola sperimentale paritetica e bilingue romancio-tedesca (nella località i romanci sono in minoranza!).

Ginnasio - Scuole superiori
2-4 lezioni di romancio settimanali, inoltre diverse materie vengono insegnate in romancio.

Università di Bolzano: Trilinguismo distorto

L'Università di Bolzano si presenta fieramente come trilingue: Tedesco, italiano. E inglese. La terza lingua della provincia, il ladino, (quasi) non trova spazio. Tedesco, italiano, inglese: Il futuro del trilinguismo nel Sudtirolo?

All'Università non è stato istituito un Istituto di Ladinistica, sebbene sia stato prospettato. L'Università di Bolzano sarebbe la prima a dover istituire un istituto del genere, visto che poi viene finanziata anche dai contribuenti ladini, ma per la lingua ladina questa Università (quasi) non ha posto.

Derisione della lingua
All'Università vengono formati anche gli insegnanti ladini (Facoltà di Scienze della Formazione, Bressanone) che poi dovranno insegnare il ladino. La misura dell'insegnamento del ladino è una derisione della lingua: 4 ore al mese.
Chi non impara il ladino come dovrebbe poi insegnare il ladino?

Gli altri due gruppi linguistici della provincia che ne direbbero di una simile presenza della propria lingua nelle scuole? Mancanza di insegnamento della lingua significa assimilare una minoranza.

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Tripartizione: Realtà diverse

Nelle tre province e due regioni, dove vivono Ladini, sono in vigore diversi standard di tutela.

Nella provincia di Belluno i Ladini non hanno alcuna possibilità di usare la propria lingua nell'amministrazione pubblica, non c'è un sostegno alla cultura che meriti tale termine, non c'è alcun insegnamento della lingua madre nelle scuole. Vige una politica di assimilazione. Solo l'idealismo di pochi salva i Ladini bellunesi dalla scomparsa.

Meglio vanno le cose nella provincia di Trento. Così il ladino viene insegnato nelle scuole, ci sono i programmi ladini radio e tv ladini, c'è il sostegno alla cultura ladina, con risultati notevoli. Così in Val di Fassa fu fondato il primo istituto culturale ladino, che ha dato spinte importanti alle ricerche sul ladino, alla conservazione e alla evoluzione della lingua.
I comuni della Val di Fassa hanno un'amminstrazione autonoma parziale nel comprensorio, sono così gli unici Ladini ad avere una definizione territoriale della minoranza.

Nel Sudtirolo la maggioranza tedesca affronta i diritti dei Ladini con grande incomprensione. Basta chiedere il rispetto della toponomastica ladina o un aumento minimo dell'insegnamento del ladino (da una a due ore settimanali nelle scuole superiori) per essere tacciati di fondamentalismo, estremismo e via dicendo.

Stato giuridico-amministrativo dei Ladini

La situazione nella provincia di Bolzano

La provincia di Bolzano ha ottenuto la sua ampia autonomia per le minoranze presenti sul territorio; spesso le richieste sono stato giustificate con lo slogan "noi e i Ladini". Vale perciò la pena vedere quanto i Ladini siano stati veramente presi in considerazione, quanti e quali siano i diritti dei Ladini rispetto al gruppo linguistico tedesco. Un confronto rivela con chiarezza inconfutabile: I Ladini sono svantaggiati rispetto ai loro vicini dei due altri gruppi linguistici in:

  • Applicazione della propria lingua
  • Sostegno della cultura
  • Accesso a livelli professionali superiori (difficile o addirittura impossibile)
  • Insegnamento della lingua madre nelle scuole
  • Mass media nella propria lingua
  • Partecipazione alla gestione politico-amministrativa della propria terra
  • Amministrazione autonoma del gruppo linguistico
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Applicazione della lingua

Dal 1989 il ladino è lingua amministrativa in Val Badia e in Val Gardena, dal 1993 anche in Val di Fassa. Il ladino non è invece ancora lingua amministrativa nei comuni ladini bellunesi Fodom, Col e Anpezo.

La lingua amministrativa è un diritto conquistato principalmente dalla Union Generela di Ladins dles Dolomites, mentre il partito di maggioranza altoatesino voleva concedere ai Ladini soltanto il “diritto” di scegliere fra italiano e tedesco. “Diritto” che spetta peraltro anche agli immigrati – è questo il livello che la maggioranza prevedeva per i Ladini.

L'obbligo di scritte trilingui nelle valli ladine viene frequentemente infranto dalla stessa amministrazione provinciale (ufficio per i parchi naturali, assessorato alle costruzioni pubbliche, assessorato socio-sanitario e via dicendo).

Inoltre il diritto viene pressoché ignorato fuori dalle valli ladine. Negli uffici a Brunico o Bressanone e Bolzano il ladino viene usato solo molto raramente. La norma prevedrebbe l’uso del ladino anche negli uffici dove si trattano principalmente od esclusivamente questioni di interesse della popolazione ladina.

È però una bella teoria, la norma viene applicata di rado. Molti uffici non ci sono nelle valli ladine, i Ladini devono dunque frequentemente rinunciare alla propria lingua nell'esercitazione dei propri diritti e doveri da cittadini. L'amministrazione provinciale mette a disposizione moduli, certificati, documenti in moltissimi casi soltanto in tedesco ed italiano, ma non in ladino - dopo tutto quello che Bolzano ha chiesto e chiede ancora da Roma in lingua tedesca! Il diritto alla lingua madre – “das Recht auf Muttersprache” – è un diritto sacrosanto per i tedeschi. Per i Ladini invece? No, per i Ladini no.

In Alto Adige sta dilagando inoltre – con la provincia come protagonista - un nuovo trilinguismo: tedesco, italiano. E inglese. Un trilinguismo che rende ufficiale che i Ladini non vengono considerati cittadini a pieno titolo.

Il trasporto pubblico non usa né la lingua ladina né la toponomastica ladina. Nessun orario, nessuna scritta di nessun genere in lingua ladina, nemmeno sugli autobus che viaggiano soltanto nella Ladinia!

Gli orari dell'assessorato ai trasporti pubblici non usano né la lingua ladina né toponimi ladini. I toponimi ladini non esistono, o meglio esistono in quei pochi casi, dove il toponimo italiano corrisponde a quello ladino (p.e. Corvara).

La homepage della SAD ha come terza lingua l'inglese, il ladino o i toponimi ladini per la SAD non esistono ...

E mentre i treni da Roma o Milano vanno o passano per “Bolzano/Bozen” o “Bressanone/Brixen”, nessun Autobus va a Al Plan o a San Martin de Tor, ma tutti soltanto a St. Vigil o San Vigilio e St. Martin in Thurn o San Martino in Badia.

La SAD inoltre germanizza e italianizza pure toponimi che anche ufficialmente esistono soltanto nella forma ladina: Così Müstair (nel Canton dei Grigioni/Svizzera), che ufficialmente si chiama soltanto Müstair, negli orari diventa “Münster” e “Monastero”. L’operato di Tolomei dunque trova i suoi successori.

Quando da parte dello Stato italiano non viene usata la lingua tedesca, piovono subito critiche durissime. Quando manca la lingua ladina nessuno dice niente. I “diritti delle minoranze” esistono solo per i tedeschi. Lo stato italiano, così frequentemente e così aspramente criticato per la mancata applicazione della lingua tedesca, è ancora un esempio di buona condotta rispetto alla provincia di Bolzan ed i suoi esponenti politici.


Il centro viabilità usa per le località ladine esclusivamente i toponimi tedeschi ed italiani, mai i toponimi ladini (incluso l'erroneo "Passo Falzàrego" invece di "Falzarègo").

L'economia privata in parte dà un esempio migliore: L'economia privata con le scritte da spesso un esempio migliore dell'amministrazione pubblica, che per legge dovrebbe applicare anche il ladino.



Contraddizione


I Tedeschi del Sudtirolo chiedono da Roma documenti nella propria lingua (imposte, medicinali e via dicendo). Ai ladini però si nega l'applicazione della lingua nel loro territorio, e chi indica la mancanza di rispetto per la lingua ladina viene denigrato: indicare la mancanza di rispetto per il ladino da parte dell'amministrazione provinciale già viene apostrofato come fondamentalismo. Si vuole dunque impedire ai Ladini l'articolazione dei propri diritti?

Statuto d'autonomia

Lo Statuto d'autonomia dalla Regione e dalla Provincia è stato tradotto in varie lingue ... solo in ladino non è mai stato tradotto da nessuna delle istituzioni pubbliche - come se i Ladini non fossero cittadini di questa terra.

E' stato il movimento politico "Ladins" a pubblicare l'unica traduzione ladina dello Statuto - a spese proprie senza sostegno pubblico]:

 

Soltanto anni dopo questa pubblicazione è stato fatto un adattamento nel ladino da parte della pubblica amministrazione. Un adattamento assurdamente doppio: non nel ladin standard (come la traduzione della Lista Ladins), ma nei due idiomi „badiot“ e „gherdëina“. La traduzione fatta dalla Lista Ladins in queste pubblicazioni viene taciuta, nonostante le nuove „traduzioni“ siano molto vicine alla traduzione fatta dalla Lista Ladins. Anche il comunicato stampa della provincia non parla della traduzione già esistente. La Lista Ladins ha protestato: la sua traduzione, così la nota, era soltanto stata adattata, ma da parte della provincia non si è nemmeno avuto la correttezza di menzionare la fonte. Un confronto diretto dei testi infatti la dice lunga. L’assurdità e la contraddittorietà sta anche nel fatto che l’amministrazione pubblica sfrutta per una sua edizione una forma linguistica (quella del ladin standard) che la Giunta provinciale ha vietato.

 

Anche altri testi (legislativi) vengono man mano tradotti in ladino. La mole dei documenti in ladino in questo modo, molto lentamente, cresce. Con un problema sostanziale: la traduzione in due varietà di ladino. Mentre per 90 milioni di tedeschi basta una forma scritta, il Hochdeutsch, per i 18.000 Ladini della provincia di Bolzano ci sono due forme diverse. Infatti, la lingua scritta unificata, il ladin standard, è stata vietata nel 2003 dalla giunta provinciale.

La linguistica intera indica nella lingua unificata una condizione irrinunciabile per la sopravvivenza della lingua ladina. La giunta provinciale ha vietato questa forma della lingua.

Prima della decisione non sono stati consultati gli esperti del settore, al contrario. Poche settimane prima erano state presentate la grammatica ed il vocabolario del ladin standard (nel frattempo c’è anche il correttore automatico per il programma Microsoft Word). L’assessore Mussner però ha preferito non prenderne atto e far vietare la forma scritta.

Come foglia di fico per mascherare la realtà ha usato una decisione del consiglio d’amministrazione dell’Istitut Ladin „Micurà de Rü“ – consiglio nel quale risiedeva lo stesso Mussner ... Questo consiglio inoltre non ha il compito di fare politica culturale ladina, ma di amministrare l’istituto culturale.

Con il divieto della forma scritta „ladin standard“ ai Ladini è stato tolto uno strumento irrinunciabile per la sopravvivenza. Ciò nonostante i politici affermano di agire a favore della minoranza.

Con il divieto del ladin standard inoltre viene vietato anche un ponte per unire culturalmente quella Ladinia che era stata suddivisa in tre province da Benito Mussolini. Un’altra volta la politica della provincia di Bolzano porta avanti rafforzandola questa vergognosa eredità della tripartizione.


Esempio svizzero

Uso del romancio in Svizzera
Nella Svizzera la lingua ladina viene usata rigorosamente, la lingua non viene emarginata. Viene usata a livello regionale per tutti i documenti per cittadini di lingua romancia, e così succede anche a livello cantonale. Inoltre la lingua viene applicata anche da istituzioni statali, come posta, ferrovie, esercito (le chiamate al servizio militare sono quadrilingui nella Svizzera intera) - anche il "santuario nazionale" svizzero, il franco, applica il romancio.
La lingua della minoranza viene usata molto anche dai privati.

Sostegno alla cultura
Il ladino è - al contrario del tedesco - una lingua senza hinterland: tutto deve essere rodotto sul luogo, non si può importare niente. E' una comunità linguistica con un piccolissimo numero di parlanti, cultura e mass media non hanno nessuna possibilità di autofinanziarsi con le vendite.
Ciò nonostante non ci sono regolamenti, norme, leggi per un sostegno specifico alla cultura ladino che tengano conto della situazione particolare. La cultura ladina viene sostenuta secondo gli stessi meccanismi burocratici come la cultura tedesca (unica eccezione è l'Istituto Culturale ladino). Inoltre la cultura ladina è subordinata a istituzioni tedesche.

Proporzionale
Nel Sudtirolo i posti pubblici vengono attribuiti ai tre gruppi linguistici secondo la percentuale. Questo comporta per i Ladini la sicurezza di accesso a posti pubblici; però visto che i Ladini sono soltanto il 4% ca. della popolazione, la proporzionale li esclude da quelle categorie professionali, dove i posti di lavoro sono pochi. Ci sono intere categorie dove i Ladini sono esclusi per principio. Persone vengono dunque svantaggiate pubblicamente per la lingua che parlano - un atto lesivo della Dichiarazione Universale dei diritti umani e della Costituzione italiana: Nessuno può essere discriminato per la lingua, la provenienza o altro. Sudtirolo - un modello?

Nessun posto per i Ladini
I Ladini sono esclusi da molte commissioni, consigli, consulte e così via, anche se vengono trattate questioni ladine.
Tribunale Amministrativo Regionale: Ladini esclusi

Giunta provinciale
Ladini finora esclusi (cioè presenti solo per eccezione, quando Langer si dichiarò ladino) perché impediti dalle norme (proporzionalità secondo il numero di consiglieri eletti). Con un cambiamento dello Statuto d'autonomia è possibile la chiamata di un Ladino in giunta - ma soltanto se la maggioranza (Tedeschi e Italiani) è d'accordo. Gli altri gruppi etnici hanno il diritto di essere in giunta. La norma prevede la chiamata dall'esterno, cioè prevede di scavalcare le elezioni democratiche. Sudtirolo - un modello?

Nessuna amministrazione propria
Le due valli ladine del Sudtirolo fanno parte di due comprensori diversi. Un comprensorio ladino, che consentirebbe un minimo di amministrazione propria della comunità ladina, non è mai stata concesso.

Tripartizione politica
La tripartizione rafforza le diverse discriminazioni dei Ladini. I Ladini delle Dolomiti non possono agire politicamente uniti, sono distribuiti fra diversi collegi elettorali (dove sono in forte minoranza), e alle elezioni politiche non possono eleggere un rappresentante comune per tutti i Ladini delle Dolomiti.
I Ladini hanno il diritto ad un collegio elettorale unico, sopraprovinciale e sopraregionale.

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